Come tutto ebbe inizio
L’Orto degli Ulivi è il nostro progetto di vita, fortemente voluto, che ci da forza e sostegno dal giorno in cui abbiamo iniziato questa avventura.
E’ una semplice famiglia che cerca di vivere di ciò che produce e si autosostenta, utilizzando principalmente quello che la biodiversità offre, rispettando l’ecosistema che ci ospita e le persone che lo vivono.
Chiara e Alessandro
Da dove vengono Chiara e Ale
Chiara è nata a Roma vivendo i primi anni della sua infanzia in città e si è poi trasferita, ancora bambina, nella campagna toscana di Massa e Cozzile respirando l’aria delle sue colline, i ritmi delle pratiche agricole locali e il contatto quotidiano con la natura e gli animali. Dopo il diploma si iscrive alla facoltà di Scienze Naturali con l’idea di diventare etologa e seguire le orme di Jane Goodall, trasferirsi in Tanzania e studiare gli scimpazè. All’età di 19 anni tramite le prime chat IRC Chiara conosce Ale con il quale ha in comune tantissime cose, ma innanzitutto la passione per la natura e la voglia di un mondo giusto e rispettoso dell’ambiente. Il tempo di capire che per diventare etologa sarebbe servito troppo tempo e si trasferisce al nord, in Lombardia condividendo con Ale 4 anni di formazione, studio ed esperienze in ambito agricolo e ambientale.
Ale è nato a Codogno, nella campagna lombarda della pianura padana. Si diploma presso l’istituto Agrario di Codogno dove impara le basi agronomiche e le peggiori pratiche agricole di un’agricoltura industriale e intensiva e definendo il suo titolo di studio “Pericolo agrario”. E’ obiettore di coscienza e svolge un anno e mezzo di servizio civile a Lodi ed entra subito nel mondo del lavoro con esperienze che lo portano in giro per l’Italia.
Chiara ed Ale si sposano il 22 Maggio del 2004 a Castiglione d’Adda, in provincia di Lodi.
Rossa Bedina con Chiara, Gemma e Ale
L’Orto degli Ulivi è una famiglia
Per una serie di eventi dopo anni vissuti insieme tra la campagna lombarda e quella toscana, si presenta l’opportunità di trasferirsi a Massa e Cozzile per vivere nella casa dove Chiara aveva trascorso l’adolescenza. Nel 2005 nasce Gemma e nasce l’idea di rendere realtà quello che era un sogno. Gemma porta il nome della nonna paterna di Chiara che ha lasciato il segno in molte persone per la sua bontà d’animo e la sua caparbietà. Così, con la difficoltà di imparare ad essere genitori inizia anche il percorso dell’Orto degli Ulivi. L’introduzione nell’ecosistema prima solo vegetale (per lo più olivi e bosco) anche dei primi animali. Ai cani si aggiungono le galline e 4 asinelli.
La passione per questi animali e l’utilità di introdurre ottimi pascolatori anche di prati poveri, permette un autosostentamento senza grandi spese con il beneficio di tenere pulito il podere, riconquistare le parti abbandonate e nutrire il terreno con lo stallatico da loro prodotto.
…una famiglia che cresce
Nel 2006 vengono introdotte le capre d’angora (o mohair) con l’ambizione di ricreare una filiera per la produzione di filati pregiati. Intanto nel 2008 la famiglia umana si allarga con l’arrivo di Noè. Contemporaneamente anche la biodiversità del podere aumenta con l’arrivo di un piccolo gregge di Pecore merinos delaine, poi le oche, i pavoni, i tacchini, i gatti. All’Orto degli Ulivi ogni essere vivente ha un compito e un ruolo, nell’orto e nell’equilibrio di tutto l’ecosistema.
Alle attività agricole si aggiunge la partecipazione a WWOOF Italia. Nuove conoscenze, tanti saperi che si intrecciano e nuove reti di amicizia.
Noè con Gemma, Ale, Chiara, e le WWOOFer Valentina e Francesca
Una fattoria che produce
L’olio e i filati cominciano ad essere apprezzati dai GAS e dai conoscenti, nostri primi canali di vendita. Essendo una micro attività agricola la produzione rimane concentrata all’autosostentamento e alla fornitura verso privati privilegiando il rapporto umano ed il commercio all’interno delle reti conosciute.
Ultimo aggiornamento
Nel 2022 anno di aggiornamento di questa pagina potremmo parlarvi di un altro inizio con l’arrivo nel 2016 di Olmo, il terzo figlio, ma preferiamo dare la parola a chi volesse scriverci per raccontare come ci ha conosciuto e per poter reinstaurare relazioni che le distanze possono aver interrotto per qualche tempo.
l’Orto visto dai nostri Amici
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